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  • Immagine del redattoreASANA Comunicazione

Il Curriculum del futuro sarà anonimo!


La novità arriva dalla Finlandia e prevede che l’inizio dell’iter di #selezione sia #anonimo. Niente nome, niente sesso e niente età.


I selezionatori dovranno così far fronte al “less is more” e riuscire a selezionare i giusti candidati solo attraverso le loro competenze (ma… non dovrebbe già essere così?).

L’obiettivo è quello di rendere il processo di selezione più imparziale possibile. Senza sapere il genere, l’età e la nazionalità di una persona si dovrebbero eliminare tutte le barriere discriminatorie.


La sperimentazione avvenuta ad Helsinki sembra stia dando i suoi frutti. Addirittura, si pensa di protrarla per tutto il 2021 e perché no, anche per sempre.

Ad oggi si contano 41 nuove assunzioni in 12 settori.


I #recruiter si dicono soddisfatti da questo nuovo modo per selezionare le risorse. Il #curriculum diventa un vero e proprio biglietto da visita ricoprendo un ruolo fondamentale. Sarà quel pezzo di carta (o forse sarebbe meglio dire: “di pdf”) a descriverci perfettamente. Saranno le singole qualità e competenze dei candidati ad essere importanti.


I selezionatori dovranno guardare la corrispondenza tra quanto richiesto dall’azienda e le competenze dei candidati.

I candidati dovranno trovare il modo di distinguersi dalla concorrenza e di mettere in luce le proprie qualità. Sarà forse la fine dei formati europass tutti identici? O forse torneranno in auge perché ciò che conta saranno solo le skills?


Con questo sistema si riducono notevolmente i tempi di selezione. Non conoscendo i dettagli dei candidati ci sarà meno propensione al “dare un’opportunità”. Ad esempio potremmo trovarci a fare colloqui a persone di generazioni completamente differenti.


Recenti studi dimostrano che una sempre più alta percentuale di candidati dichiara di esser stato vittima di pregiudizi e discriminazioni durante i processi di selezione. I criteri che non si riferiscono solo alla preparazione dei candidati rischiano di condurre ai #colloqui solo coloro che rispondono alle preferenze dei selezionatori.

Il pregiudizio è insito nell’uomo, non è una colpa. Tutti abbiamo dei pregiudizi verso qualcosa che non conosciamo. La differenza tra un buon ed un cattivo selezionatore non sta nell’assenza di pregiudizi ma nel non farli prevalere.


Basterà l’eliminazione di qualche componente dai curricula per riuscire a cambiare tutto l’iter di selezione? Sarà solo il tempo a farcelo sapere.

Per ora solo una cosa è certa: i curricula continuano a cambiare, vengono richieste forme sempre nuove e stimolanti, probabilmente questa non sarà l’unica modifica che dovremo introdurre quando stileremo il nostro nuovo CV.


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