Si può essere ottimisti o propositivi anche durante una crisi?
Oppure è preferibile concentrarsi sulle attività difensive e di gestione dei dipendenti e dell'ordinaria amministrazione spinti dallo spirito di conservazione?
Una crisi ha sempre un impatto non solo sull'equilibrio economico dell'azienda, ma anche sugli aspetti relazionali, etici, legali, ma anche personali di ogni dipendente.
L'incertezza della situazione richiede l'impegno dei manager e dei titolari nell'offrire un punto di riferimento fermo, deciso e chiaro nell'affrontare la situazione.
Il primo passo, come abbiamo già scritto, è non negare la situazione. Agire da "struzzi" nascondendo la testa sotto la sabbia non offre nessuna garanzia che quando la si tirerà fuori tutto sarà come prima.
E' necessario prendere contezza degli equilibri economici e finanziari dell'azienda e studiare delle strategie per reagire coinvolgendo anche e soprattutto i propri dipendenti.
Presa coscienza del cambiamento e di come tutto scorra, secondo il celebre aforisma di Eraclito, la gestione della crisi deve mostrare le qualità del leader.
Gestendo le proprie emozioni e stress, anche fisico, il leader deve saper cogliere con lucidità gli impulsi che riceve dall'esterno e cercare non solo come risolvere i problemi, imparando da questi, ma anche come far crescere la propria azienda investendo in creatività e coraggio.
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